Un romanzo per chi ha interesse a scandagliare l'animo umano, nelle sue variegate sfaccettature. Ci sono due fratelli, l'uno sano e l'altro malato nella psiche.
Quello normale, sensibile e profondo, con abnegazione si dedica al secondo;osserva e riflette, escogita e realizza, nella speranza forse di venire a capo della
malattia o comunque di capire ciò che l'altro pensa e fa. Tra loro un continuo incontro-scontro; è l'eterna storia dello sforzo di comprendersi, un viaggio sui
sentieri delle relazioni umane, della ricerca dell'altro. Un amore che, pur nel sacrificio scelto consapevolmente, non solo non conosce gratitudine, ma viene
ripagato, dal malato, con la ribellione e l'odio, e da critica e condanna da parte degli altri fratelli; qui non vi si accenna esplicitamente, però lo testimoniano
il vuoto, l'abbandono, la solitudine, che aleggiano nella casa paterna, un tempo dimora di una grande famiglia. Secondo noi –anche i miei familiari villeggiavano a
Gibilmanna, e a me, allora bambina, è rimasto il ricordo di una Villa Samonà, avvolta nel mistero – nel fratello sano si nasconde l'autore stesso. Il libro venne
pubblicato nel 1978 e fu subito un caso editoriale; oggi, riedito, viene proposto in tutta Italia anche nella versione teatrale.
Maria Elena Mignosi