Un'acuta indagine psicologica condotta con squisita sensibilità da Mario Soldati su un atteggiamento scaturito dalla Seconda Guerra Mondiale, al quale
non è forse estraneo l'influsso nefasto della concezione hitleriana della superiorità di razza. Il titolo La giacca verde, ispiratogli dal personaggio
di un romanzo di Melville, un imperatore tronfio e borioso, qui simboleggia il segno di distinzione, l'eccellenza presunta rispetto al resto della gente.
Questa "falsa grandezza" però dà luogo di contro a un altro atteggiamento altrettanto negativo: la "falsa piccolezza". Pur in chi in effetti mediocre non
è subentra un senso di inferiorità che si manifesta come soggezione, insicurezza, mancanza di autostima. il "falso piccolo" viene così quasi spersonalizzato.
Quest'opera, a sfondo pirandelliano, ambientata alla fine della guerra, coglie tale atteggiamento , che perdurò a lungo nel Dopoguerra e oltre. Tipica di
quegli anni l'espressione: "Lei non sa chi sono io!" e altre simili, che determinò a sua volta l'atteggiamento psicologicamente tragico del "falso piccolo".
Solo alla fine, di fronte ad eventi che la vita quasi in un gioco beffardo presenta, con la sventura che li affratella, solo allora svanisce il senso di
superiorità e inferiorità. E affiora l'umnità più autentica.
Maria Elena Mignosi