A una Storia della Letteratura intesa secondo la tradizione e a carattere nazionale, il comparatista –figura sorta in Francia circa cinquanta anni fa- oppone
una nuova letteratura, a carattere universale, internazionale. Le scritture di Hermes vuole dunque introdurre a questa Letteratura Comparata e, citando
Hermes, il dio graco messaggero, Pageaux, docente alla Sorbonne Nouvelle, mette in risalto appunto l'aspetto comunicativo, cioè il dialogo e l'apertura
all'altro, aldilà del proprio Paese, differente da sé. Il tutto per cogliere l'essenza dell'essere umano in vista di un umanesimo rinnovato, che coinvolge
anche altre discipline, come la storia, l'antropologia, la sociologia. Di fronte alla proliferazione degli studi e alla frammentazione dei saperi, il
comparatismo può assumere la funzione di "disciplina di sintesi, non per presentare belle conclusioni generali, bensì per dotarsi dei mezzi per pensare
un po' alla totalità nella quale siamo immersi". Il libro è rivolto a intenditori o quantomeno a chi è appassionato di studi letterari; comprende infatti
tra l'altro argomentazioni sottili che rispecchiano un'analisi dei diversificati risvolti della letteratura, che dovrebbe mirare alla promozione della bellezza.
Maria Elena Mignosi